Mancò la fortuna, non il valore
23 ottobre 2015. Una ricorrenza fondamentale, una data da onorare per tenere vivo il ricordo di una battaglia in cui le gesta eroiche dei fanti del 28° ‘Pavia’ hanno stupito persino il nemico. El Alamein è stata sì una sconfitta, ma anche una dimostrazione di forza di volontà, di onor patrio, di tenacia, atti di eroismi e coraggio che oggi ci onorano di alzare una bandiera pluridecorata, quale è quella del 28° reggimento “Pavia”.
I ‘Verdi di Gorizia’ hanno partecipato con una rappresentanza alla cerimonia di commemorazione della battaglia di El Alamain che si è svolta nella sede del 28° reggimento a Pesaro. <<Una ricorrenza che noi soci tutti sentiamo – ha commentato il presidente dell’associazione Generale Caldarola – e che costituisce un ulteriore momento di aggregazione tra l’Associazione “I Verdi di Gorizia” e il 28° reggimento “Pavia”. La battaglia di El Alamein è stato uno dei più significativi fatti d’arme della II Guerra Mondiale dove i fanti del 28°, inquadrati nella Divisione “Pavia”, insieme ai paracadutisti della Divisione “Folgore”combatterono eroicamente fino all’estremo sacrificio, nonostante la schiacciante superiorità numerica e di mezzi del nemico. Per quei fatti d’arme, il 28° meritò la 2^ Medaglia d’Argento al Valor Militare>>.
I rappresentanti dell’associazione, durante la cerimonia, alla presenza dei reparti schierati e davanti al picchetto d’onore, hanno deposto un omaggio floreale ai caduti nel sacrario.
Il comandante del reggimento, Col. Diego Filippo Fulco, ha rievocato sinteticamente l’evento storico mettendo in risalto la fierezza e l’eroismo dei fanti del 28°. Sono questi i valori che anche oggi il reggimento deve custodire gelosamente e trasmettere alle generazioni future affinché sia sempre solido il rapporto con il passato.
<<Noi de “I Verdi di Gorizia” vogliamo essere un ponte tra quei fanti della II Guerra Mondiale che combattevano col fucile e i nuovi soldati del 28° reggimento che hanno fatto della ‘parola’ un’arma per combattere contro il nemico>>, ha commentato a fine cerimonia il Presidente dell’associazione e ha aggiunto: <<Tutti noi ci sentiamo uniti da un’unica bandiera, gelosamente custodita al 28° reggimento, e che racchiude gli stessi valori del fante di allora come quello del soldato della comunicazione di oggi>>.
Il comandante del 28° ha riconosciuto l’impegno dell’associazione nel vivere e nel condividere le ricorrenze del reggimento.