La bandiera

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La consegna della bandiera
La Brigata ebbe in consegna le sue due bandiere (27° e 28° reggimento), offerte dal Municipio di Pavia il 2 giugno 1861. Il gentile pensiero di allestirle lo avevano avuto molte signore della stessa città che unitesi in comitato avevano chiamato una illustre concittadina a presiederlo: Adelaide Cairoli.
Una donna quale fu Adelaide Cairoli era ben degna di venire unita, dalla sorte, al nome della gloriosa nostra brigata. Perchè fu essa madre di cinque Eroi, di cui quattro perdette successivamente nelle battaglie combattute per l’indipendenza d’Italia. E fu donna così fiera che non volle piangere mai i suoi figli morti nella santa guerra e alle altre madri che andavano, volta a volta, a confortare il suo grande dolore soleva essa ripetere : « O madri italiane, io non piango i miei figli dati alla Patria! ».

Decorazioni alla bandiera di guerra

Croce di cavaliere dell’Ordine Militare d’Italia

«Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell’aspra battaglia,conobbe ogni limite di sacrificio e di ardimento; audace e tenace , domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d’Italia (1915 – 1918) (All’Arma di Fanteria).»

5 giugno 1920
Medaglia d’oro al valor militare

«Nel fatto d’armi di Borgo decise la vittoria,dando arditamente l’attacco al paese, impadronendosene combattendo, caricando poi successivamente il nemico finché esso fu posto in completa rotta. La notte a Levico fu questo stesso reggimento che con bravura, sangue freddo e disciplina ammirabile caricava alla baionetta gli Austriaci senza mai rispondere al loro fuoco, come era stato ordinato, conquistando così palmo a palmo il paese. (Borgo e Levico, 23 luglio 1866).»

6 dicembre 1866

 

Medaglia d’argento al valor militare

«Confermato l’antico valore e le vecchie gloriose tradizioni nelle lunghe e ostinate lotte sull’aspro terreno del Sabotino e del Podgora, prese poi parte gloriosa alla battaglia di Gorizia, e varcato l’Isonzo, portò prima la bandiera d’Italia nella conquistata città (luglio 1915 – agosto 1916).»

28 dicembre 1916

 

Medaglia d’argento al valor militare

«Durante 6 mesi di aspra vita operativa sul fronte di Tobruk, seppe con abile, ardimentosa opera, realizzare importanti conquiste, imponendo all’avversario la sua volontà tenace. Nella battaglia della Marmarica, iniziatasi dopo così lunga, logorosa prova, le virtù guerriere dei suoi bravi fanti si affermarono e rifulsero di eroismo in 40 giorni di dura, interrotta lotta. Assolvendo gravosi compiti di retroguardia, superò insidie e difficoltà di ogni genere e riuscì sempre ad infrangere l’impeto di forze preponderanti nemiche. La controffensiva trovò le sue energie morali intatte, fortemente tese verso la vittoria. Esempio luminoso di fede, di abnegazione, di indomito valore (Tobruk – El Adem – Ain El Gazala – Agedabia – Martuba, 30 maggio 1941 – 20 marzo 1942).»

31 dicembre 1947